NAPOLI INTERVISTA VENTURA - Gian Piero Ventura nella sua lunga carriera si è seduto anche sulla panchina del Napoli. E in una intervista a La Gazzetta dello Sport, l'ex c.t. dell'Italia ha parlato della squadra partenopea in vista della nuova stagione e anche dell'approdo di Luciano Spalletti in Nazionale.
"L’eredità di Spalletti è pesante, ma Garcia è partito bene. Col Frosinone ho rivisto il sacro fuoco in Osimhen, Zielinski, Politano. Se lo mantengono, il Napoli resta favorito per lo scudetto, anche se la squadra non ha una rosa per tre competizioni. Deve pregare che i suoi titolari non abbiano un raffreddore. Lo scorso anno ai primi problemi è uscita dalla Champions".
"Sono felice per l’Italia e per Luciano. Dopo il campionato stravinto col Napoli questa è la ciliegina sulla torta della sua importante carriera. È un impegno non facile ma avrà stimoli enormi. L’ho visto crescere, l’ho cercato come giocatore, l’ho aiutato ad iniziare la carriera di tecnico. Gli faccio un grande in bocca al lupo. Ho letto su alcuni giornali che basta mettere questo al posto di Lobotka e quello al posto di Zielinski e l’Italia somiglierà al Napoli... Ma non funziona così. In un club lavori tutti i giorni sulla testa dei giocatori e sugli schemi. In Nazionale il tempo è poco e non riesci a imporre il tuo modo di giocare. La differenza tra i due ruoli è abissale. Non è un problema di qualità, voglia o professionalità degli atleti, ma di tempo. Le cose non si improvvisano. Lo scudetto di Spalletti al Napoli è figlio del lavoro dell’anno precedente. Luciano ha subito due gare decisive, dovrà adattarsi in fretta".