Bianchi: "Il Napoli è la squadra per eccellenza. Kvaratskhelia gioca divinamente"

20 Ottobre 2022
- di
Emanuele Catone
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NAPOLI INTERVISTA BIANCHI - Ottavio Bianchi è stato l'allenatore del Napoli che portò gli azzurri a vincere il primo storico scudetto nel 1987. Successivamente allenò anche la Roma e in una intervista a La Gazzetta dello Sport ha parlato del big match tra le due squadre che si giocherà domenica prossima all'Olimpico.

Roma-Napoli, l'intervista di Bianchi a La Gazzetta dello Sport

"Napoli per me è stata la vita, oltre che da calciatore e allenatore ci ho vissuto pure da dirigente. Dalla filosofia napoletana ho imparato umanamente molto: una lezione di vita, al di là dell’aspetto professionale. A Roma sono stato invece poco, ma in quei due anni ho conosciuto due persone meravigliose: l’ingegner Viola e la moglie Flora. Il presidente era un grande dirigente".

Sul Napoli

"Questo Napoli è la squadra per eccellenza in Italia, basta vedere le partite con Ajax e Liverpool. Sta facendo bene in ogni senso: gioco, collettivo, individualità. Sprigiona entusiasmo, mi sembra non abbia difetti o punti deboli: tanti sbocchi offensivi e solidità difensiva. In più non vedo giocatori tristi, neanche in panchina, chi entra anche solo per 15 minuti dà tutto. E nell’epoca dei cinque cambi questo fa la differenza".

Su Kvaratskhelia

"Una gran bella intuizione, nessuno conosceva questo ragazzo dal nome impronunciabile ma che gioca divinamente. Il Napoli è stato bravo, ha visto lungo".

Sulla Roma

"Con un personaggio carismatico come Mourinho l’ambiente si è trasformato ed è carico. La Roma fa di necessità virtù, ha un gioco speculativo che in questo momento produce. Ma come bellezza mi sembra non ci sia paragone. Il calcio però spesso va oltre, si sa. Soprattutto in una partita singola".

Su Maradona

"Mi viene tristezza a pensarci. Nella mente lo vedo sempre sgambettare, fare anche dieci gol con la mano pur di vincere le partitine. A volte restavo a bocca aperta davanti al suo talento e lo applaudivo, sperando che nessuno mi vedesse...".

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