Bruno Giordano: "Osimhen è affamato, Spalletti lo ha migliorato. Ma ha un limite..."

25 Ottobre 2022
- di
Emanuele Catone
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Osimhen
Tempo di lettura: 2 minuti

NAPOLI INTERVISTA GIORDANO OSIMHEN - Da quando è rientrato dall'infortunio che lo ha tenuto fuori oltre un mese, Victor Osimhen ha segnato tre gol consecutivi; l'ultimo domenica sera all'Olimpico decidendo un Roma-Napoli fino a quel momento normalissimo. A parlare del nigeriano è stato Bruno Giordano, storico ex attaccante azzurro, in una intervista al Corriere dello Sport.

Napoli, l'intervista di Bruno Giordano al Corriere dello Sport

"E che gli vuoi dire a Osimhen? Solo che è bravo, bravissimo, da far rabbrividire per il modo in cui cerca la porta e la trova. Il gol alla Roma? Smalling non aveva sbagliato quasi niente. E però lui, Osimhen, lo aveva costretto a spendersi assai. Il giallo subito, dopo una ventina di minuti, le corse sfiancanti nelle uscite e poi negli strappi. Una faticaccia che ha avuto il suo peso".

Sulle qualità e i limiti

"È affamato. Ha saltato troppe partite, come un anno fa o due anni fa. Questo è il suo limite: non avere un’alleanza con la fortuna, perché la sorte gli gira sempre le spalle. Infortuni a catena, che ti tolgono la continuità, che poi ti spingono a strafare per recuperare i gol perduti. Io le conosco le ossessioni dei centravanti".

Sui numeri di Osimhen

"È un attaccante da 20, anzi da 25 gol. E mi tengo basso per il momento. Perché conosce tutto il campionario per fregare il prossimo, cioé il centrale che gli sta addosso. Smalling è stato bravissimo fin qui, in questo avvio di stagione, e sembrava che pure stavolta potesse chiuderla in controllo. Invece, ha sentito rubargli il pallone, non è riuscito a rientrare, perché non si poteva, e poi ha scoperto che intanto Osimhen si era inventato un capolavoro".

Sui miglioramenti

"Osimhen ha tutte le doti di questa terra, ma Spalletti è stato bravissimo. A un certo punto, mi è sembrato si stesse riscaldando Raspadori, e ci stava, però poi ha voluto continuare così, senza alterare certi equilibri anche fisico-tattici. Uno che manda in campo il giovane Gaetano per Zielinski, e dico Zielinski, ha una visione gigantesca delle situazioni ed è padrone assoluto della squadra, che tiene in pugno".

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