Coronavirus a Barcellona, Bartomeu replica ad ADL

5 Agosto 2020
- di
Redazione MagicoNapoli
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Coronavirus a Barcellona
Tempo di lettura: 2 minuti

CORONAVIRUS A BARCELLONA, SCONTRO FRA PRESIDENTI - Il Napoli giocherà sabato sera a Barcellona la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Chi supera il turno va a Lisbona per le final eight. Pronostici che vedono favorito il Barcellona e non solo per l'1-1 dell’andata, ma anche per la qualità della rosa blaugrana. 

Nei giorni scorsi Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato dei rischi di giocare a Barcellona. Un’imposizione, da parte dell’Uefa, che non è piaciuta al massimo dirigente napoletano. Il produttore cinematografico non avrebbe voluto giocare al Camp Nou a causa dell’emergenza Coronavirus.

Coronavirus a Barcellona, la situazione politica

La pandemia è stata l'ennesima occasione per la Catalogna di rivendicare l’indipendenza. Il Coronavirus a Barcellona preoccupa. Il presidente Quim Torra (l'alter ego del Governatore Vincenzo De Luca per intenderci) non ha partecipato alla conferenza della Comunità delle Autonomie. Eppure, il numero dei contagi nella Regione è superiore alla media nazionale spagnola.

Lo scorso 27 luglio in Catalogna c’era stato un consistente aumento di casi, ma erano stati smentiti focolai. La situazione è delicata. Il Napoli dovrà tutelare staff e squadra.

Pandemia da e per la Spagna

Una gara, quella di sabato, nella quale non ci saranno i tifosi. Proprio il viaggio dei sostenitori del Valencia a Milano, per la disputa della gara dell’altra squadra catalana contro l’Atalanta, era stato individuato come uno dei focolai che poi avevano generato il picco. Ampliato dalla trasferta a Lecce di 2.000 bergamaschi appena tre giorni dopo. Insomma, le parole di Aurelio De Laurentiis non erano affatto campate in aria e non si è trattato di un pretesto per disputare il match decisivo lontano dal Camp Nou.

Il caos a Barcellona

La città di Barcellona è finita sotto accusa per lo scarso tracciamento dei positivi. La Ciudad Condal lo scorso 21 giugno aveva riaperto tutto, senza limiti neanche d’orario. Poi, il 25 luglio è arrivato il contrordine da Madrid, dal Governo centrale della Spagna, di imporre delle restrizioni. Chiaro ed evidente che in questa situazione di caos, Aurelio De Laurentiis si sia preoccupato. Un aumento sostanziale dei casi si è avuto a Lleida, città che rappresenta il terzo capoluogo della Catalogna e si trova a 154 chilometri dalla città dove si disputerà la partita. Il Coronavirus a Barcellona non è solo un ricordo.

Un presidente ottimista e l'altro no

Josep Maria Bartomeu ha parlato a Sport. "Le sensazioni generali sono positive, i calciatori si stanno allenando con impegno per questa partita dal sapore speciale. Abbiamo grosse speranze per la Champions League e ci stiamo preparando al meglio. Il formato è cambiato? Preferiamo quello tradizionale, ma la diffusione del Coronavirus ha portato ad una modifica in corsa".

Bartomeu replica seccato a De Laurentiis

Sulla gara al Camp Nou, Bartomeu spiega: "Giocare in Catalogna è poco sicuro? Sarebbe stato strano disputare la gara altrove e va detto che la situazione qui da noi è in miglioramento. Cosa penso delle parole di Aurelio De Laurentiis in merito ('la situazione in Catalogna è difficile, meglio andare a giocare in Portogallo o in Germania')? Non le condivido. Trovo corretto il messaggio dato dalla UEFA, dobbiamo tornare alla normalità. Speriamo di raggiungere la fase successiva della competizione a Lisbona. Il caso Arthur è rientrato? No, ma è un problema interno e lo trattiamo con la dovuta discrezione".

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