NAPOLI GIOVANNI DI LORENZO - Dopo 33 lunghi anni, lo Scudetto è tornato a Napoli. L'ultima volta era il 1990, quando Diego Armando Maradona ha portato gli azzurri sul tetto d'Italia. 'Scusate il ritardo' citavano gli striscioni per la città, riprendendo un noto film dell'attore Massimo Troisi. Ora, seguendo la stessa linea, potremmo dire: 'Ricomincio da tre'. È infatti il terzo Scudetto per i campani, e ad alzarlo al cielo questa volta c'è Giovanni Di Lorenzo, simbolo della squadra di Spalletti e un napoletano adottato.
In un piccolo paese della Toscana, Castelnuovo di Garfagnana, nasce Giovanni Di Lorenzo. Come molti ragazzi italiani è innamorato del pallone, e inizialmente anche del ruolo dell'attaccante. Tutti lo chiamano 'Batigol', e qualche rete riesce a metterla a referto, ma alla Lucchese, sua prima squadra, la sua carriera subisce una grande svolta. Per necessità viene prima arretrato a centrocampo, per poi essere definitivamente spostato in difesa, da centrale a terzino destro. È l'inizio di tutto per Di Lorenzo, che nel 2009 si sposta alla Reggina, che l'ha fortemente voluto come miglior giovane del vivaio toscano.
Dai campi di provincia alle strutture e gli stadi della Reggina, in Calabria. Di Lorenzo stravolge la sua vita da giovanissimo, lavorando e migliorando nel grande settore giovanile degli amaranto. Nel 2011, a soli 17 anni, fa anche il suo personale esordio in Serie B contro il Sassuolo, che lo porterà poi in prestito al Cuneo la stagione successiva. Tante presenze in Lega Pro su campi durissimi di ghiaccio e neve l'hanno fatto crescere enormemente, tanto da entrare nel giro della Nazionale U20 e da prendersi il posto da titolare nella Reggina al ritorno dal Piemonte.
A Reggio Di Lorenzo vive due anni di alti e bassi molto complicati, conditi da una retrocessione in Serie C e il fallimento della società. Di Lorenzo infatti a 23 anni si trova praticamente disoccupato: si allena a Ghivizzino da solo in attesa di una chiamata da qualche squadra. Fortunatamente, il telefono squilla davvero. È il Matera, in Lega Pro, che lui accetta di corsa.
Dopo due anni in Basilicata, il richiamo della sua casa, la Toscana, si fa più forte che mai. È infatti l'Empoli nel 2017 a bussare alla sua porta, e lui non può dire di no. La prima stagione in Serie B è sopra ogni aspettativa: gli azzurri vincono il campionato cadetto e conquistano la promozione in Serie A. L'anno dopo è però quello della consacrazione per il terzino di Castelnuovo: tante presenze, qualche gol e un incredibile interesse del Napoli alla fine del torneo, terminato con la retrocessione. Di Lorenzo non ha intenzione di aspettare, vuole trasferirsi subito: all'inizio dell'estate 2019 firma perciò con la società di De Laurentiis.
Il Napoli è la grande squadra arrivata nel massimo splendore della sua carriera. Qui Di Lorenzo si è innamorato di una piazza passionale che l'ha fatto sentire grande e importante, e che soprattutto l'ha reso capitano di una delle società più importanti d'Italia. Con la maglia azzurra e il numero 22 sulle spalle, il toscano si è affermato come uno dei migliori terzini del campionato, arrivando a giocare, e a vincere, anche l'Europeo nel 2021. Il lieto fine è dei migliori.
Ora quel ragazzo partito da Castelnuovo di Garfagnana è sulla vetta più alta della Serie A e guarda tutti dal primo posto in classifica. Essere il primo capitano ad alzare lo Scudetto a Napoli dopo Maradona è un privilegio di pochi. Ora potrà indossare il tricolore sul petto, fiero e orgoglioso del suo percorso. Giovanni Di Lorenzo è nella storia del calcio italiano.
GIOVANNI DI LORENZO | PRESENZE | GOL | ASSIST | AMMONIZIONI | ESPULSIONI |
LUCCHESE | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 |
REGGINA | 62 | 0 | 1 | 15 | 0 |
CUNEO | 28 | 0 | 0 | 5 | 1 |
MATERA | 70 | 4 | 6 | 10 | 0 |
EMPOLI | 74 | 6 | 10 | 12 | 0 |
NAPOLI | 178 | 12 | 28 | 27 | 0 |
ITALIA | 27 | 3 | 1 | 6 | 0 |
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Andrea Castellano